IL PIACERE DELL'ONESTA' di Luigi Pirandello

 

Dopo tre anni di trionfi in giro per l’Italia con “L’uomo e la bestia e la virtù”, Leo Gullotta torna a confrontarsi con un’opera di Pirandello: “Il piacere dell’onestà”. Scritto nel 1917 e ispirato alla novella “Tirocinio”, il testo racconta la storia di Angelo Baldovino, uomo fallito e di dubbia moralità, che accetta solo per “il piacere dell’onestà” di sposare Agata, ragazza di buona famiglia che aspetta un bambino da un uomo maritato, il “rispettabile” marchese Fabio Colli. Onestà, parola di grande effetto per il periodo in cui Pirandello concepì la sua opera, parola di lacerante contesto in questa nostra travagliata epoca. Nella visione pirandelliana il nostro protagonista, nell’indossare il costume dell’Onesto, adotta il colore del diverso, in una fauna di anime mostruose, finendo così per mettere spietatamente a nudo la disonestà di tutti gli altri. Una pseudo legittima unione, quella che Pirandello usa per dimostrare come l’essere e l’apparire siano in realtà categorie senza alcun valore, frutto unicamente delle convenzioni e del conformismo della società.

 

Leo Gullotta è alla prima presenza al Garibaldi.

 

Aperitivo a Teatro

Sabato 6 febbraio alle ore 18 al Ridotto del Teatro Garibaldi (piazza Serristori), come secondo la consuetudine della stagione di prosa, si terrà un Aperitivo a Teatro a cura del Teatro Stabile di Firenze: Titti Foti, critico teatrale del quotidiano La Nazione, intervisterà gli attori. L'aperitivo è offerto da Torre Guelfa.