L'AVARO di Luigi De Filippo da Molière

 

“Con questo spettacolo interpretato da me e da una valida Compagnia di giovani attori, ritorno al mio autore prediletto Molière, del quale già nel 1989 interpretai “Il malato immaginario” vincendo il Biglietto d’oro AGIS per il Teatro. La prima volta che, in gioventù, ho letto “L’Avaro” ho visto il vero volto del teatro. Questa volta ne ho scritto una mia rielaborazione portando la commedia francese ad una dimensione ironica ed umoristica più vicina a noi, più Defilippiana, ridisegnandola con i colori appassionati e vivaci di Napoli. Insomma, per festeggiare quest’anno i miei sessanta anni di Teatro, ho voluto mettere in scena questo divertente spettacolo rendendo omaggio a coloro che sempre sono stati per me fonte d’ispirazione: Napoli, Molière e la commedia dell’Arte. L’originalità di questa operazione sta nel fatto che io (traduttore e rielaboratore dell’opera di Molière) ho trasportato l’azione scenica dalla Parigi del 1668 alla Napoli del 1860. Quando cioè Francesco di Borbone fuggì da Napoli e nella capitale partenopea arrivò Garibaldi portando con le sue bandiere vittoriose il sogno dell’Unità d’Italia che si concretizzò di lì a poco con l’incontro a Teano fra Garibaldi e Re Vittorio Emanuele II. Nasceva così un nuovo Stato, una nuova Italia finalmente unita. La tradizione del costume d’epoca fortunatamente sta scomparendo. Sono dettagli. Ciò che conta è la metafora del Teatro. L’avaro che recito, dunque, non è solo un uomo ossessionato dal denaro che possiede e che gli viene trafugato, ma anche un fedele dei Borbone, un uomo legato al passato ed ai privilegi che stanno tramontando e che guarda con sgomento e paura ai tempi nuovi che porteranno all’unità di una Nazione. Nella commedia “L’avaro” alla fine torna in possesso del tesoro trafugato. Ma Napoli tornerà mai in possesso dell’armonia perduta, della sua umanità? Perché era quella che la rendeva custode di civiltà e cultura. Ci auguriamo che ciò si avveri. Per il bene di tutti gli italiani e non solo dei napoletani, geniali e dalle cento vite, e di Napoli, poetessa della nostra anima appassionata. Ce lo auguriamo convinti come siamo che l’unico autentico senso della vita è la speranza”.

Luigi De Filippo

 

Luigi De Filippo ritorna al Garibaldi dopo che nella stagione 2008-2009 ha portato in scena “Quaranta ma non li dimostra...”

 

Aperitivo a Teatro

Sabato 12 febbraio alle ore 18 al Teatro Garibaldi, come secondo la consuetudine della stagione di prosa, si terrà un Aperitivo a Teatro a cura del Teatro Stabile di Firenze: Titti Foti, critico teatrale del quotidiano La Nazione, intervisterà gli attori. L'aperitivo è offerto da Torre Guelfa.